Vedere un bambino che succhia il dito provoca tenerezza, è un atteggiamento che fa pensare alla necessità di protezione.
Spesso il succhiamento inizia nel grembo materno. Quando il neonato, crescendo, mette alla prova la nostra tranquillità con pianti apparentemente inspiegabili, siamo noi genitori che – spesso – incoraggiamo il succhiamento per avere un po’ di pace. Così, magari su suggerimento di nonne e zie, compriamo il ciuccio e come d’incanto il pianto finisce e ……. iniziano i problemi!
Molti neo genitori sono felici di aver trovato nel succhiamento un mezzo per interrompere il pianto del bimbo che così si distrae dal altre cose. Altri invece inducono questa abitudine perché leggono che sistemi di auto-gratificazione riducono il rischio di sindrome da morte improvvisa del neonato (vedi https://www.newscientist.com/article/dn8437-pacifiers-dramatically-cut-risk-of-cot-death.html#.VCumH74WFLw ), ma poi questa paura scompare – e spesso non nasce proprio – ed i genitori si accorgono che qualcosa sta cambiando nella bocca del loro bambino.
Alcuni studi riferiscono che fino all’80% dei bambini succhia il dito nei primi 4 anni di vita. Si tratta di un meccanismo consolatorio che aiuta il bambino a superare momenti di stress.
Quando questa abitudine si prolunga nel tempo e/o diventa un’attività molto intensa si possono verificare una serie di problemi che possono manifestarsi sia con un semplice allineamento alterato dei denti (denti da cavallo) sia, nei casi più gravi, con deformazioni dello scheletro (palato ogivale ridotta crescita della mandibola ecc.) che, raggiunti i 15-16 anni, possono richiedere correzioni chirurgiche.
Quando dobbiamo preoccuparci?
Molti ritengono che il succhiamento fino all’età di 3-4 anni non produca grossi problemi, mentre quando si prolunga oltre questo termine le conseguenze siano molto probabili.
In conclusione, il succhiamento non va demonizzato, ma è meglio che i genitori non lo incoraggino perché quando diventa una abitudine è molto difficile perderla.
Per aiutare i nostri bambini a perdere questo vizio si può (soprattutto durante la notte quando il meccanismo automatico è più pericoloso) far indossare al bambino un pigiama con le maniche cucite e nei casi più gravi si può addirittura ricorrere ad apparecchi che rendano sgradevole succhiare.
Si deve ricordare che il bambino succhia perché è preoccupato e quindi la miglior cura è cercare di aiutarlo a superare le sue paure e controllare che non ci siano situazioni di stress nell’ambito scolastico o in famiglia.
Alvise Cappello – Medical Center Padova® s.r.l.
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