Obesità e sindrome delle apnee del sonno 

Obesità e sindrome delle apnee del sonno 

Qual è il legame tra obesità e apnee notturne?

Una patologia cronica molto diffusa che comporta ripetute interruzioni dell’attività respiratoria durante il sonno è la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (conosciuta come OSAS, acronimo dell’inglese Obstructive Sleep Apnea Syndrome). Tali interruzioni sono episodi ripetuti di completa o parziale ostruzione delle vie aeree superiori che causano il risveglio frequente del soggetto che ne è affetto. Questi episodi sono accompagnati da riduzioni dei valori della saturazione d’ossigeno arteriosa e aumento dell’anidride carbonica ematica. 

I fattori che possono determinare tale patologia e ne possono influenzare l’andamento sono molteplici: anatomici, neuromuscolari e addirittura genetici. Tra i principali fattori di rischio nello sviluppo dell’apnea ostruttiva nel sonno, l’obesità è uno dei più rilevanti. Viceversa, molte evidenze suggeriscono che anche un sonno insufficiente può favorire l’incremento di peso corporeo e l’obesità, incidendo sul metabolismo e innescando un circolo vizioso nel quale l’obesità può essere causa e sintomo allo stesso tempo. È di fondamentale importanza, perciò, comprendere il tipo di relazione che intercorre tra l’apnea notturna e l’obesità.

Cos’è l’obesità

L’obesità è caratterizzata da un abnorme aumento del peso corporeo, per eccessiva formazione di adipe nell’organismo. Può essere associata a sintomi a carico di vari organi e apparati (soprattutto circolatorio e respiratorio), per l’aggravio funzionale determinato dall’accumulo di grasso. L’obesità è in genere dovuta a eccesso alimentare protratto nel tempo, sia in senso assoluto (introito calorico palesemente eccessivo), sia in senso relativo (quando l’apporto di calorie, anche se modesto, è comunque superiore al fabbisogno energetico). Questa “condizione medica” può anche essere provocata o facilitata da squilibri endocrini o dall’uso di farmaci particolari (per esempio, in seguito a terapia cortisonica protratta), oltre che da fattori genetici. Altri fattori di rischio sono la familiarità, l’età, la gravidanza, la sospensione del fumo, particolari problemi medici. 

Esiste un tipo di “obesità androide” – con accumulo di grasso sottocutaneo a distribuzione di tipo mascolino, ossia preminentemente alla nuca, alle spalle, al dorso, alla parte superiore dell’addome – e un tipo “ginoide”, contrapposto a quella androide, con prevalenza della deposizione adiposa alle cosce, alle regioni glutee e addominali basse. 

Quando una persona viene considerata obesa

Una persona viene considerata obesa quando il suo peso corporeo supera di circa 20 kg (ovvero del 30%) il suo peso ideale; l’obesità è considerata grave quando il peso corporeo supera di circa 40 kg (60%) quello ideale. Il rischio di sviluppare apnee notturne aumenta all’aumentare dell’indice di massa corporea (IMC, o BMI – dall’inglese Body Mass Index), il parametro che mette in relazione il peso e l’altezza, utile a definire se il soggetto rientra in condizione di normopeso, sottopeso o sovrappeso. Nei soggetti che sono in forte sovrappeso (con “girovita largo”, detto anche “obesità addominale”, indice di un’elevata presenza di grasso a livello dell’addome) la sindrome delle apnee notturne può avere conseguenze anche severe. L’incremento della circonferenza addominale dovuto all’eccesso di adipe comprime la parete toracica e riduce il volume polmonare. Come conseguenza della ridotta capacità polmonare, si verifica una diminuzione del flusso d’aria, portando in questo modo al collasso delle vie aeree superiori. 

Inoltre, nei soggetti obesi, l’eccesso di peso favorisce la formazione di depositi adiposi nel collo che ostacolano le vie aeree superiori (restringimento dovuto al peso della massa grassa), amplificando il fenomeno delle chiusura delle prime vie aeree durante il sonno e innescando il cosiddetto “russamento” notturno. Per gli uomini, il rischio aumenta se la circonferenza del collo è maggiore o uguale a 43 centimetri. Nelle donne, il rischio aumenta se la circonferenza del collo è superiore ai 38 centimetri. 

Alterazioni del metabolismo

La durata del sonno è fondamentale per regolare il peso corporeo e le funzioni metaboliche. Di conseguenza un’alterazione del riposo notturno può essere causa di problematiche associate al metabolismo: i soggetti che soffrono di apnee notturne presentano livelli di trigliceridi aumentati, rapporto colesterolo totale (HDL e LDL) alterato, valori di colesterolo “buono” (HDL) inferiori rispetto a quelli ritenuti protettivi.

Un’altra alterazione metabolica associata alle apnee notturne riguarda gli ormoni coinvolti nel controllo del peso, nel dispendio energetico e nel meccanismo che regola il circuito fame-sazietà. Uno di questi è la leptina, ormone prodotto dal tessuto adiposo che segnala al cervello la sensazione di sazietà. Nel momento in cui l’organismo non riposa correttamente, la produzione della leptina viene inibita e quindi si innesca il meccanismo che porta all’assunzione di maggiore quantità di cibo e quindi all’obesità. Anche la grelina, un ormone che stimola l’appetito e aumenta durante la notte nei soggetti obesi, in caso di sonno ridotto viene prodotta in maggiore quantità, con conseguente stimolazione dell’appetito e incremento di peso corporeo (che a sua volta porta a un peggioramento delle apnee notturne).

Insufficienza respiratoria

L’obesità può quindi causare gravi forme di insufficienza respiratoria con accumulo di anidride carbonica che possono richiedere il ricorso ad apparecchiature che aiutano meccanicamente la respirazione. Le prime manifestazioni della incapacità dei polmoni dei soggetti obesi a eliminare adeguatamente l’anidride carbonica prodotta dal nostro organismo si manifestano durante il sonno, che funziona come un amplificatore di disfunzioni ancora latenti durante la veglia.

L’esame strumentale che permette una diagnosi delle apnee e della loro gravità è la polisonnografia, che viene effettuata applicando un piccolo dispositivo che, con diversi sensori, monitora le variazioni della respirazione durante il sonno.

Soluzioni e trattamenti

Se si hanno problemi di apnee ostruttive del sonno legate al peso in eccesso, ovviamente il primo passo da compiere sarebbe quello di perdere peso, affidandosi a professionisti del settore (nutrizionisti specializzati, dietologi). Solo nel caso in cui questi interventi non diano i risultati sperati, è consigliabile ricorrere a terapie farmacologiche mirate o addirittura alla chirurgia bariatrica

Viceversa, se si sospetta che l’aumento eccessivo di peso sia sintomo (e non causa) della sindrome delle apnee ostruttive del sonno, si dovrà agire direttamente su questi eventi. In alcuni casi il medico, dopo aver letto il referto della polisonnografia, potrebbe consigliare l’utilizzo della CPAP (Continuous Positive Airway Pressure), un trattamento di supporto alla respirazione notturna che consiste nell’utilizzo di un dispositivo ventilatorio a pressione positiva continua che mantiene aperte le vie aeree e ne ostacola l’occlusione mentre si dorme. Questa terapia risulta molto utile nel miglioramento dei parametri metabolici associati alle apnee notturne e all’obesità. Infatti, aiuta a ridurre il grasso viscerale e il colesterolo totale, nonché a incrementare il colesterolo HDL. 

La CPAP è uno degli strumenti nel trattamento dei pazienti affetti da OSAS. Anche in caso di intervento di chirurgia bariatrica, spesso viene richiesto l’utilizzo della CPAP, perché i pazienti che vi ricorrono prima dell’operazione presentano una più bassa incidenza di complicanze postoperatorie e la degenza risulta più breve. 

Prevenire l’aumento di peso e migliorare la qualità del sonno

Ma in questo campo, la prevenzione è senz’altro la misura più efficace. Prevenire un aumento eccessivo di peso è la prima strategia da mettere in atto per evitare conseguenze dannose per l’organismo. Condurre una vita sana e seguire una dieta equilibrata associata a una regolare attività fisica aiuta a migliorare e/o mantenere il buono stato dei propri ritmi sonno-veglia e la qualità del riposo notturno.

Altri accorgimenti da mettere in atto sono quelli mirati a contenere o addirittura eliminare i fattori di rischio dell’obesità: evitare di bere alcolici, non condurre una vita sedentaria, non assumere cibi troppo calorici, ricchi di grassi saturi, e consumare invece 5 porzioni al giorno di cibi di origine vegetale. Inoltre, per favorire il corretto riposo notturno e cercare di non incorrere nelle apnee notturne si consiglia di svolgere attività rilassanti prima di andare a letto e di dormire in posizione supina o su un lato. 

Medical Center Padova. Il Centro specializzato nella cura del sonno

A Padova, è possibile trovare un polo d’eccellenza per la diagnosi e la cura delle apnee ostruttive del sonno legate all’obesità. È Medical Center Padova, il centro specializzato in medicina del sonno, con un gruppo di lavoro unico, dove il paziente può trovare tutti gli specialisti coinvolti (pneumologo, otorinolaringoiatra, odontoiatra, dietologo, psicologo e cardiologo) che condividono fra loro informazioni e diagnosi, al fine di somministrare un trattamento personalizzato che oggi è considerato “il modello di cura ideale”.

Tutti i medici del sonno presenti all’interno del centro sono specialisti in grado di offrire una un’assistenza mirata e completa. Oltre alla consulenza di medici con Master in Odontoiatria del Sonno, come il Dottor Alvise Cappello, direttore sanitario del Centro, Medical Center Padova offre la possibilità di eseguire direttamente sul posto sia la diagnostica di base, sia quella avanzata, e di essere inseriti in un protocollo mirato che prevede controlli periodici nel tempo.

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