Palpebre cadenti, occhiaie pronunciate, borse sotto agli occhi… Tra i segni dell’invecchiamento che si manifestano per primi troviamo quelli della zona periorbitale, e cioè del contorno occhi.
Con il passare del tempo non solo la pelle perde elasticità e si affloscia per effetto della forza di gravità, ma anche i muscoli si indeboliscono, proprio come accade al muscolo elevatore, responsabile del sollevamento della palpebra superiore. Così, con l’avanzare dell’età, troviamo il nostro sguardo diverso, più mesto, stanco e invecchiato.
È un cambiamento difficile da accettare, specie perché gran parte della comunicazione non verbale passa attraverso gli occhi. Con gli occhi esprimiamo emozioni e sentimenti variegati che ci permettono di rapportarci con gli altri e di risultare più piacevoli e attraenti. Ma l’abbassamento delle palpebre non è solo una questione estetica e, in alcuni casi, oltre a nuocere all’autostima, può ridurre il campo visivo e ostacolare la vista.
Sono questi i motivi per cui molte persone ricorrono alla blefaroplastica, un intervento chirurgico volto a ringiovanire le palpebre e a ritrovare uno sguardo fresco ed espressivo.
Cos’è la blefaroplastica?
Assieme alla rinoplastica e alla mastoplastica additiva, la blefaroplastica è uno dei tre interventi più richiesti in tutto il mondo. Il termine deriva dal greco “blepharo” che significa palpebra, e “plastica”, ovvero rimodellazione. Si tratta, infatti, di un intervento semplice, sicuro e pressoché indolore che va a rimodellare le palpebre. L’operazione è eseguita da un chirurgo plastico e prevede l’asportazione della cute in eccesso e l’eliminazione delle ernie di grasso o “borse palpebrali”.
In base alle condizioni fisiche del paziente, può coinvolgere la palpebra superiore (blefaroplastica superiore), quella inferiore (blefaroplastica inferiore), oppure entrambe (blefaroplastica completa).
Quando si consiglia la blefaroplastica?
Come già accennato, la ptosi palpebrale o abbassamento della palpebra superiore può essere una conseguenza fisiologica del naturale decorso del tempo. Tuttavia l’invecchiamento non è l’unica causa.
A volte si tratta di un problema genetico che si manifesta fin dalla nascita per via del carente sviluppo del muscolo elevatore. Mentre in altri casi può essere l’indizio di malattie come traumi, patologie neurologiche e muscolari o, più raramente, di tumori alla cavità oculare che conducono all’indebolimento o paralisi del muscolo elevatore.
In questo senso, prima di procedere con l’operazione, è consigliabile consultare uno specialista per verificare che la ptosi non sia il segnale di un disturbo più grave, soprattutto se sorge con sospetta velocità.
Se questo inestetismo non nasconde un ulteriore problema di salute, ci procura insicurezza e/o interferisce con la nostra vista, è consigliabile correggerlo con la blefaroplastica. Pazienti di ogni età possono sottoporsi all’intervento anche nei seguenti casi:
- per correggere borse che sono fonte di imbarazzo;
- eliminare occhiaie molto scavate;
- distendere le rughe di espressione intorno agli occhi, anche dette “zampe di gallina”;
- rimuovere rigonfiamenti palpebrali che spesso provocano arrossamenti, lacrimazione o limitano il campo visivo;
- in caso di palpebre inferiori che scoprono la zona bianca dell’occhio sotto all’iride.
Come si esegue l’intervento?
L’intervento viene eseguito in anestesia locale e, se richiesto dal paziente, mediante sedazione.
Per quanto riguarda la blefaroplastica superiore vengono praticate delle incisioni a livello della piega palpebrale per asportare la pelle e il grasso in eccesso. Le successive cicatrici saranno dunque occultate dalla piega risultando impercettibili.
Nella blefaroplastica inferiore, invece, le incisioni vengono praticate a pochi millimetri dal margine ciliare per separare il tessuto cutaneo da quello adiposo e rimuovere i cuscinetti di grasso. Anche in tal caso le cicatrici sono di proporzioni minime.
La blefaroplastica completa dura circa un’ora e mezza e non necessita di ricovero.
Indicazioni preoperatorie
Anche se non è una condizione preclusiva, si consiglia alle donne di non sottoporsi all’intervento né immediatamente prima, né durante il flusso mestruale.
Indicazioni post-operatorie
Il paziente potrà tornare a casa subito dopo l’intervento e riprendere le proprie attività quotidiane e lavorative nel giro di pochi giorni. Il risultato è visibile sin dalle prime ore, ma si presenta alterato da lividi (ecchimosi) e gonfiore (edema) che tarderanno alcune settimane a scomparire del tutto. Per minimizzare l’impatto e facilitare la guarigione si consiglia di:
- Fare impacchi freddi con il ghiaccio nelle ore successive all’intervento;
- evitare di esporsi al sole o indossare occhiali scuri;
- mantenere una corretta igiene degli occhi;
- usare il collirio;
- non sforzare troppo la vista;
- non usare lenti a contatto;
- non bere alcolici.
Quanto durano i benefici della blefaroplastica?
Se anche tu vuoi ringiovanire lo sguardo ma ti stai chiedendo quanti anni dura la blefaroplastica, ti rassicuriamo subito. Sebbene non si possano ottenere modifiche permanenti, i risultati sono duraturi e visibili anche a distanza di oltre 20 anni.
Dove ringiovanire le palpebre a Padova
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