Sindrome da Apnee Ostruttive del Sonno: parola agli esperti
Terzo appuntamento con l’intervista televisiva ai medici del team Medical Center Padova nell’ambito del programma di approfondimento di TV7 intitolato “TV7 Con voi, Speciale Sera”, condotto da Elena Cognito e andato in onda il 10 agosto. Sono intervenuti: il dott. Alvise Cappello, direttore sanitario del Centro, specialista in Odontostomatologia e master in Odontoiatria del sonno, presente di persona negli studi televisivi; il dott. Andrea Beghi, specialista in Otorinolaringoiatria ed esperto SIO in Disturbi Respiratori nel Sonno, e la dott.ssa Valentina Armani, psicologa e psicoterapeuta, entrambi in collegamento esterno. L’argomento riguardava la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, conosciuta anche come “OSAS”, dall’acronimo dell’inglese Obstructive Sleep Apnea Syndrome, un disturbo respiratorio del sonno caratterizzato da episodi ripetuti di completa o parziale ostruzione delle vie aeree superiori.
Il dott. Alvise Cappello. Disturbi del sonno che colpiscono adulti e bambini
Il dott. Cappello – tra i primi venti medici in Italia ad aver conseguito il Master in Odontoiatria del sonno presso l’Università di Bologna, dove attualmente svolge il ruolo di docente – focalizza immediatamente l’attenzione sul fatto che questa sindrome «non colpisce solo gli adulti, ma anche i bambini. Il 7-8% di loro soffre di questi problemi e presenta una più elevata probabilità di diventare, da adulti, dei pazienti apnoici gravi». Nei piccoli pazienti queste problematiche in genere insorgono fra i 5 e gli 8 anni d’età, quando lo sviluppo delle adenoidi è maggiore. nei bambini le osas si manifestano con irritabilità, difficoltà a mantenere l’attenzione, enuresi notturna, ritardo nella crescita e assottigliamento della corteccia cerebrale, quella porzione del cervello che gioca un ruolo centrale in meccanismi o funzioni mentali cognitive complesse. Tuttavia, i genitori e talora anche i pediatri tendono a sottovalutare questo disturbo o addirittura a non accorgersene, anche in presenza di forte russamento (il sintomo più diffuso ed evidente tra i bambini, come tra gli adulti). «Le OSAS sono una malattia importante – prosegue il dott. Cappello – che ha la capacità di aggravare anche molti altri sintomi», tra questi in particolare nell’adulto: cefalea al risveglio, sonnolenza diurna, facile affaticamento, irritabilità, difficoltà di concentrazione, calo della libido, nicturia (necessità di urinare di notte). I principali fattori di rischio di OSAS sono per lo più legati a problemi di tipo vascolare, quali: sovrappeso/obesità, diabete, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, eventi ischemici cerebrali, ipertensione polmonare, aritmie cardiache, alzheimer e malattie degenerative cerebrali, ma anche broncopneumopatie.
Ma cosa succede di preciso durante il sonno quando si verificano questi episodi? «Durante le fasi più profonde del sonno (fase 3 e fase REM), si determina un forte rilassamento della muscolatura dell’orofaringe, con conseguente spinta all’indietro della lingua e relativa occlusione del primo tratto delle vie aeree», spiega il medico. Le ripetute apnee notturne causano un rilevante sforzo respiratorio, con variazioni della frequenza cardiaca e frammentazione del sonno. Il respiro “a bocca aperta” provoca quel forte russare che è causa di grande fastidio per chi dorme assieme al soggetto che ne soffre. «Negli Stati Uniti, il 20% dei divorzi è legato a problemi di russamento», spiega in maniera “leggera” il dott. Cappello. In realtà, ciò dà la misura di quanto questa patologia possa influenzare la qualità della nostra vita. Certamente, il fattore più importante è che condiziona pesantemente la nostra salute, essendo in grado di provocare anche disturbi apparentemente non correlati come il reflusso gastro-esofageo che può essere diretta conseguenza delle apnee ostruttive.
Alla domanda conclusiva che riguarda i consigli da dare al pubblico, il dott. Alvise Cappello afferma: «La prima cosa è non trascurare questo aspetto che in questo momento, invece, è molto trascurato: solo l’1% delle persone che soffre di disturbi respiratori del sonno viene curato». È di fondamentale importanza spiegare sempre, a coloro che hanno problematiche di salute, che è necessario farsi curare precocemente per evitare gravi complicazioni successive.
Il dott. Andrea Beghi. L’importanza di una “visione multidisciplinare”
Il dottore esordisce facendo riferimento alle possibili soluzioni da percorrere per risolvere il disturbo, tra le quali la chirurgia maxillofacciale dove vi siano anomalie scheletriche del volto che favoriscano le OSAS o la chirurgia bariatrica nell’obesità grave. Tuttavia, prima di decidere quale soluzione adottare, è necessario «effettuare una valutazione attraverso un esame endoscopico», precisa lo specialista, in modo da intraprendere una terapia sulla base delle reali esigenze del paziente. La valutazione endoscopica può avvenire in stato di veglia, oppure durante il sonno. Nell’ambito di questo esame preliminare, la figura dell’otorino gioca un ruolo fondamentale nel contribuire a rilevare le cause che favoriscono l’insorgere delle malattia, sia nei bambini, sia negli adulti, «con implicazioni terapeutiche diverse», chiosa il medico. Essere un esperto SIO (Società Italiana Otorinolaringoiatria) AIMS (Associazione Italiana di Medicina del Sonno) in Disturbi Respiratori nel Sonno significa aver frequentato il corso di qualificazione per gli specialisti otorinolaringoiatra creato da queste due Società, per conseguire una formazione specifica nel campo e possedere quell’approccio multidisciplinare necessario a effettuare una corretta diagnosi di «questa patologia molto complessa», spiega il dott. Beghi, non mancando di ringraziare, allo stesso tempo, il dott. Cappello per aver avuto tale “visione”. Alla domanda su quali consigli fornire al pubblico circa gli accorgimenti da adottare per “dormire meglio” (tipo di guanciale, posizione, ecc.), lo specialista ha premesso che «uno studio polisonnografico è sempre indispensabile» per inquadrare il problema; in generale, si consiglia di evitare la posizione supina, facendo ricorso alla cosiddetta “terapia posizionale” soprattutto per le persone in cui questa posizione ha un ruolo determinante.
Molto importante è che i familiari di questi pazienti (ad esempio, avvertendo il forte e continuo russamento notturno, del quale il soggetto non si rende conto perché addormentato), intervengano tempestivamente, in modo che cresca la consapevolezza e la cultura dell’importanza del “dormire bene”.
La dott.ssa Valentina Armani. Implicazioni e risvolti psicologici
In apertura del proprio intervento, anche la dottoressa Armani ringrazia il dott. Alvise Cappello per aver creato un team multidisciplinare all’interno di Medical Center Padova, allo scopo di riuscire ad avere «una presa in carico della persona a 360 gradi», afferma la psicologa, e a personalizzare il più possibile il tipo d’intervento terapeutico. Tra gli aspetti cognitivo-psicologici che sono conseguenza delle OSAS, certamente si collocano la già citata mancanza di concentrazione e varie difficoltà a livello di memoria, ma anche la cosiddetta “vigilanza”, ossia la capacità di rispondere velocemente a qualche input esterno, con rallentamento dei naturali riflessi fisiologici che, in alcuni casi, provoca conseguenze disastrose (ad esempio, quando si è alla guida); ma anche: abbassamento del livello di rendimento lavorativo e difficoltà relazionali in genere. «È quindi semplice immaginare» – prosegue la dottoressa – «come ci possano essere dei sentimenti di facile irritabilità, frustrazione, ansia, o depressione associati a questo tipo di patologia». Il sostegno psicologico al paziente si concretizza nel fargli comprendere che esistono delle cure specifiche per uscire da questi stati emotivi, cure che lo psicologo contribuisce a mettere a punto insieme agli altri specialisti coinvolti, anche «per favorire l’aderenza alle indicazioni che i medici danno, come nel caso dell’utilizzo del CPAP o quando si deve effettuare una terapia per l’obesità», sostiene la dottoressa. «Tensione emotiva e stress sono altri due fattori legati a questo disturbo che interessano anche i giovani», conclude la dott.ssa Armani, facendo riferimento al fatto che tra i pazienti che si rivolgono a Medical Center Padova in caso di insonnia ci sono anche molti individui appartenenti a fasce d’età basse.
Seguite l‘intervista completa sulle Apnee Notturne e visitate il sito di Medical Center Padova, nella sezione Medicina del Sonno dove è possibile effettuare comodamente e rapidamente i test del sonno!